Lo más sugerente viene a ser la previsión de poder caminar un largo rato sin prisa , haciendo las paradas oportunas para contemplar la profunda entrada a un palazzo renacentista , la fachada barroca de una iglesia o el escaparate cilíndrico y multicolor de un kiosko en una esquina.
Y mientras tanto, dejarse pasar por las sucesivas oleadas de turistas de atrás hacia adelante ,de adelante hacia atrás, por la izquierda o por la derecha, redefiniendo con habilidad circense la marcha.
Y caminar ,eso sí, lentamente, sin ningún espíritu deportivo, sino más bien adoptando aquel antiguo modo de «fare il signore» – ya sin bastón, of course– que comentaba Josep Pla, convirtiéndose en un flanêur ( ya también , alora, en una flanêuse) tal como lo dejó apuntado Louis Huart en su famosa Physiologie du flanêur.
Y hacerlo, por supuesto, sin menospreciar a quienes van dulcemente teledirigidos por su teléfonos móviles, nuevos apaños de los viejos mapas de papel, o a quienes hacen esas largas colas en los establecimientos de moda- pues también tienen derecho a sufrir y a hacer de su sufrimiento común un nutrimento de su identidad colectiva en estos tiempos tan documentada y documentable electrónicamente.
Y hacer un alto en ese lugar siempre visitado, año tras año, y en compañías muy diferentes…
( escrito en una servilleta del Antico Caffè Greco, de la via dei Condotti)
(c) by Vicente Huici Urmeneta
Me encanta ese café romano
https://www.youtube.com/watch?v=cnFof1jcxSo
La nostra lingua italiana (Riccardo Cocciante)
Lingua di marmo antico di una cattedrale
Lingua di spada e pianto di dolore
Lingua che chiama da una torre al mare
Lingua di mare che porta nuovi volti
Lingua di monti esposta a tutti i venti
Che parla di neve bianca agli aranceti
Lingua serena, dolce, ospitale
La nostra lingua italiana
Lingua di lavoro e lingua per onore
Nei mercati stoffe, gioielli e ori
Lingua di barche e serenate a mare
Lingua di sguardi e sorrisi da lontano
Lingua ordinata da un uomo di Firenze
Che parla del cielo agli architetti
Lingua nuova, divina, universale
La nostra lingua italiana
Ed è per strada mentre lavora tra la gente
E l’onda dello stadio e l’urlo della folla
E in trattoria mentre mangia e beve allegramente
E un sorriso delle tue labbra di donna
E la tua voce mentre dice «ti amo»
E nei bar di chi si perde in un bicchiere
Con chi ha sbagliato a piangere, a scherzare
E in ogni gesto cercare un po’ d’amore
Un po’ d’amore
Lingua che parla di palazzi e fontane
Lingua d’osteria tra vino e puttane
Lingua di grazia nelle corti e nell’amore
Lingua d’amore che è bella da sentire
Lingua che canta lungo l’Arno al mare
Fino alla sabbia del continente americano
Lingua ideale, generosa, sensuale
La nostra lingua italiana
E un aeroplano che vola sull’Atlantico tranquillo
Sulla rotta polare o quella delle Antille
Una rosa rossa color del sangue
Spina di una rosa ti punge e sei sua amante
E una donna snella che vince nella moda
E guida un’auto rossa prestigio della strada
Poi si sposa con la luce e come un faro
Proietta al mondo il grande cinema italiano
Il grande cinema italiano
Lingua dell’opera, lingua del bel canto
Che canta con violini, gioca col suo accento
Lingua dello spazio e termini in inglese
Della scissione a freddo e formule in francese
Lingua di pace, lingua di cultura
Dell’avanguardia internazionale
La lingua mia, la tua
La nostra lingua italiana
La lingua mia, la tua
La nostra lingua italiana
Nire, zure,
gure italiano, italiar hizkuntza… geurea!
Oso aipamen ederra,Ibilzalea. Milesker.
Sí, ciertamente se merece una visita.Gracias por el comentario.